Jacopo
by Marco Ponzianelli
Nell’immaginario collettivo la dimensione abitata da chi soffre di autismo è muta e inaccessibile. Come una bolla impenetrabile in cui la persona dimora, sospesa e distante da tutto e da tutti. Trovare una via d’accesso a quella dimensione lontana sembra un’impresa impossibile, ancor di più entrare in contatto con chi la vive.
Le fotografie che Marco Ponzianelli ha scattato a Jacopo testimoniano che un modo per varcare quella soglia c’è, a condizione di avere tra i propri strumenti del mestiere, oltre alla macchina fotografica, anche la mancanza di urgenza e la capacità di stare accanto, senza scopi imminenti, senza pressioni, abbandonando la frenesia che domina normalmente le nostre vite.
Marco è un fotografo con due anime, o meglio due istinti, uno per la fotografia documentaria, l’altro per la fotografia di architettura. Lui stesso racconta che, quando aveva solo vent’anni, ha avuto due mentori: Pietro Di Giambattista, fotografo documentarista, e Antonino Cardillo, architetto. Sono stati loro ad aprirgli due mondi di possibilità esplorative ed espressive apparentemente disgiunte, che nel tempo si sono fuse, dando vita ad un approccio partecipe, autentico e insieme pulito, concentrato, in cui il rispetto per la realtà delle cose, che si tratti dell’essere umano o dello spazio architettonico, è la vera linea guida.
Quando Marco è entrato in contatto con l’autismo è rimasto colpito dalla scarsa conoscenza di questo disturbo e dalla sua larga diffusione. Un disturbo emblematico di interrogativi ben più ampi e radicali: chi è normale e chi è diverso? chi ha stabilito che i presunti “normodotati” siano l’unità di misura del mondo e della sua organizzazione?
Anche la pregnanza di queste domande ha spinto Marco a realizzare un progetto dedicato ad ampliare la conoscenza dell’autismo. E per farlo ha scelto proprio Jacopo.
Jacopo è un bambino autistico. Il suo è un autismo a basso funzionamento. Ma a differenza di molti altri bambini nelle sue condizioni, ha uno spirito solare, sorride, gioca, a suo modo. Quando Marco si è avvicinato a lui, tra il 2015 e il 2016, aveva 11 anni, oggi si avvicina all’adolescenza.
Sua madre Rita è una donna-roccia, che non può permettersi di mollare e procede nella vita con la determinazione e la dignità di chi sa esattamente in che direzione andare. Nel suo quotidiano non esistono alternative a ciò che deve e vuole fare. Jacopo indica la via e lei lo segue e lo guida, gli sta accanto e cerca di portarlo “oltre” i confini per lui previsti e prevedibili.
Ad un primo sguardo l’esito visivo del lavoro di Marco sono immagini semplici: finestre aperte sulla vita del protagonista e delle persone che gli stanno accanto, intorno. In realtà questa apparente linearità compositiva, traduce e condensa tutta la complessità di quello che rappresenta: una vita costellata di limiti e deviazioni obbligate, in cui la dignità va difesa e conquistata passo dopo passo, un respiro dopo l’altro, dal risveglio al tramonto.
La struttura portante di ogni immagine è proprio la vicinanza, non solo fisica. Il tessuto connettivo delle fotografie, oltre alla lucidità sensibile dello sguardo di Marco, è la qualità del tempo che lui ha trascorso con Jacopo e con la madre prima di cominciare a scattare: giorni, settimane di condivisione minuta, in cui ha cercato di adattarsi alla situazione e di trovare un suo posto all’interno del contesto. “Il mio allenamento è stato ed è sempre riuscire ad essere elastico rispetto a quello che mi appare davanti”, spiega. “Ci vuole tempo, molto tempo, per riuscire a raccontare senza che i soggetti fotografati si accorgano che ci sei tu, con la macchina fotografica”. Un lungo percorso di prossimità e di rispetto, durato circa un anno, durante il quale Marco ha raccolto moltissimo materiale. All’inizio lavorava a colori, poi qualcosa si è incagliato, così ha deciso di cambiare fotocamera, di passare al bianco e nero. “Ho usato una toy camera da 25 euro, con pellicola 6×6, obiettivo di plastica, tempo fisso e posa B. Ho fatto qualche piccola modifica, perché volevo ottenere un’atmosfera onirica”, spiega. “In due settimane è uscito fuori esattamente quello che stavo cercando e ho concluso il progetto”. Un progetto fino ad oggi conosciuto soprattutto attraverso la selezione in bianco e nero, più tragica, sofferta; mentre in questo caso, per dar voce alla dignità di Jacopo e della sua esistenza, Marco ha scelto una selezione a colori. L’ordine con cui le immagini si susseguono ha un ritmo alternato: il silenzio della solitudine lascia il posto ai suoni delle attività giornaliere. Le immagini ci accompagnano dentro la vita di Jacopo e di sua madre, ci fanno entrare a casa loro.
La dignità che Marco ci racconta è quotidiana. Come un puzzle, è composta di gesti ordinari, di momenti legati ai piccoli rituali di ogni giorno. E proprio per questo ha un valore assoluto, universale: perché testimonia la vita così come si svolge, mentre si svolge, nonostante tutto, tra piccole grandi vette da conquistare, sorrisi inattesi e inestimabili traguardi raggiunti.
Francesca Boschetti
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Marco Ponzianelli
Biografia
Marco Ponzianelli è un fotografo professionista ed artista con base a Roma.
Nel 2018 ottiene il primo premio agli ND Awards, il secondo posto ai Tokio International Foto Awards ed il terzo posto ai MIFA.
Tra il 2014 ed il 2018 ottiene 10 menzioni d’onore in diversi foto-contest internazionali come IPA, PX3, MIFA ed altri.
Nel 2016 collabora con LaPresse e con alcune agenzie creative.
Ha pubblicato i suoi lavori su magazine e riviste come Grazia Russia, Design Boom, Bamboo Magazine, Mondo Arc, DEAR magazine, Feature shoot, Corriere Della Sera, la Repubblica, The Post Internazionale, D la Repubblica, ed altri.
Ha esposto i suoi lavori a Roma, Parigi, Arles al ‘Voies Off’ durante il Rencontres De La Photographie (2017-2018-2021), Tokio, Amsterdam (Cobra Art Gallery), Grenoble (Mois De La Photo) e Muro Leccese. Nel 2019 ha collaborato con La Repubblica.
Al momento sta lavorando su alcuni progetti.

Marco Ponzianelli is a professional photographer and artist based in Rome.
In 2018 he received first prize at the ND Awards, second place at Tokyo International Foto Awards and third place at MIFA.
Between 2014 and 2018 he obtained 10 honorable mentions in some international photo contests such as IPA, PX3, MIFA and others.
In 2016 he collaborates with LaPresse and with some creative agencies.
He published his works in magazines such as Grazia Russia, Design Boom, Bamboo Magazine, Mondo Arc, DEAR magazine, Feature shoot, Corriere Della Sera, la Repubblica, The Post Internazionale, D la Repubblica, and others.
He exhibited his works in Rome, Paris, Arles at ‘Voies Off’ during the Rencontres De La Photographie (2017-2018-2021), Tokyo, Amsterdam (Cobra Art Gallery), Grenoble (Mois De La Photo) and Muro Leccese.
In 2019 he collaborated with La Repubblica.
Currently he is working on his several projects.
Jacopo
E’ la storia di Jacopo, un bambino autistico. Jacopo ha 11 anni, non parla ed è un caso di autismo a basso funzionamento cognitivo.
Sua madre Rita è una donna forte, impegnata con anima e corpo al miglioramento, alla crescita ed all’inserimento sociale del proprio figlio.
Quando sono venuto a contatto con l’autismo più da vicino, sono rimasto impressionato dalle altissime percentuali con cui si manifesta il disturbo. Non riuscivo a spiegarmi come si potesse essere cosi’ ignoranti sulla questione e poi mi accorsi che non ero l’unico. C’è grande mancanza d’informazione a riguardo. Cosi’ ho deciso di conoscere da vicino la questione ed alla fine ho cercato di raccontare Jacopo.
“L’Autismo e i Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) sono disturbi del neurosviluppo caratterizzati da un funzionamento mentale atipico che tende a perdurare per tutta la vita.
Gli ASD sono causati da un’alterata maturazione cerebrale biologicamente determinata e compaiono già nei primissimi anni di vita.
I bambini e le persone con Autismo o con ASD sono spesso chiuse, isolate in un loro mondo con una grande difficoltà nell’interagire con gli altri, nel comunicare in modo adeguato (il linguaggio può essere assente o usato in modo anomalo) e presentano comportamenti ripetitivi.
L’Autismo e i ASD sono disturbi molto frequenti. Ne soffre, infatti, circa un bambino ogni 68 e i maschi sono più colpiti delle femmine (4 volte di più). Non ci sono differenze tra le varie etnie e condizioni sociali. E’ la causa più frequente di disabilità.”
*Fonte del testo: Convegno Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo 2015
This is the story of an autistic child. Jacopo is 11 years old, he cannot speak and presents a low cognitive function type of autism. His mother Rita is a strong woman who’s committed body and soul to improve her son’s development and social inclusion process.
When I first came close with autism I was struck by how the percentage of developing this condition is higher than I ever imagined, I realized how little I and nearly everyone else not knew about it. There is really misinformation on it. This is the reason why I decided to see it close hand and by doing this I tried to tell you about Jacopo.
“Autism and Autism Spectrum Disorders (ASD) are neurodevelopmental disorders characterized by an atypical mental functioning that mostly persists throughout life.
The ASD are caused by an altered biologically brain maturation and already appear in the first few years of life.
Children and people with autism or ASD are often closed, isolated in their own world with great difficulty interacting with others, in adequately communicate (language can be used absent or abnormally) and present behavior repetitive.
Autism and ASD are very frequent. It affects, in fact, about one child every 68 and males are more affected than females (4 times more). There are not differences between the various ethnic groups and social conditions and is the most frequent cause of disability.”
* Source of the text: 2015 World Autism Awareness Day Conference
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